Condotto da Erika Montoya Valencia
CONFERENZA – SPETTACOLO e WORKSHOP INTENSIVO da Venerdì 24 Gennaio a Domenica 26 Gennaio 2025
Le culture africane hanno sviluppato modi di comunicare con tutti gli esseri che abitano il mondo visibile e invisibile e con le energie che governano l’universo in cui tutto prende vita. Si tratta principalmente di forme di comunicazione poetiche, musicali e danzate che sono sopravvissute al tempo attraverso tradizioni orali e, soprattutto, corporee. Queste tradizioni rivelano aspetti di grande interesse per il mondo delle arti performative, con particolare attenzione alla comprensione delle loro radici ancestrali.
Il laboratorio è nato da un’indagine sulla relazione tra la grammatica del mimo moderno di Etienne Decroux e la danza degli orixás, trasmessa dal brasiliano Augusto Omolu, attore dell’Odin Teatret, gruppo diretto da Eugenio Barba.
Il linguaggio della danza degli orixás è legato agli elementi della natura (acqua, aria, terra, fuoco). La sua ricerca ci permette di approfondire la consapevolezza del corpo e della sua comunicazione attraverso gesti, azioni e movimenti. Il lavoro si basa su partiture coreografiche che hanno specifiche qualità di movimento, azione ed energia.
Questo workshop inizia con un intenso lavoro fisico, concentrandosi sulle possibilità espressive e drammaturgiche esistenti nel lavoro psicodinamico e nella danza di ogni orixá su cui lavoreremo, e indaga l’unione con la grammatica corporea del Mimo.
Chi è Erika Montoya?
Master in Teatro presso l’Università di La Rioja, in Spagna. Ricerca sul tema del mimo corporali, sulle maschere tradizionali e sul teatro antropologico. Laureata in Comunicazione Audiovisiva e specializzata in teatro dei gesti.
A Medellín, in Colombia, inizia la sua formazione artistica con la danza, il circo, il teatro, le marionette e il mimo.
Nel 2013 si è recata in Cile per studiare alla Scuola Internazionale di Mimo Contemporaneo e Teatro Corporale diretta da Ricardo Gaete.
Dal 2014 risiede in Spagna dove fa parte del progetto della Rete di Allevatori Latinoamericani di “Casa de América”. È stata attrice nella compagnia La Tribu Imaginaria, Spagna, regista e assistente al movimento in varie opere.
È un’artista che insegna teatro e danza in centri educativi vulnerabili con la Fondazione Yehudi Menuhin.
Scrittrice sulla rivista di mimo Movimimo e sulla rivista Máscara, in Argentina